mercoledì 23 marzo 2011

l'insostenibile leggerezza del bene e del male

Troppo facile signori,
etichettare le faccende del mondo con bene e male... 
il 900 è stato un secolo complesso che ha lasciato più dubbi che risposte, dove nessuna idea sembra aver vinto davvero, soprattutto se visto con il nuovo paio di occhiali della devastante crisi economica e di civiltà dell'ocidente.
Lungi dall'essere consolatorio il fatto, che una generazione intera, cresciuta senza alcuna opinione contraria al suo modo di vivere, sente invece di aver le idee chiare, convinti che il mondo sia diviso tra civili e incivili, che i paesi siano amici oppure canaglie, che le donne siano oneste o puttane, dove concetti spuri come libertà, democrazia, giustizia, scienza, ecc... assumono un valore assoluto, il valore che il pensiero unico gli assegna, 
Da troppo tempo il pensiero critico è stato lasciato fuori dai salotti intellettuali e dalle cucine politiche, sostituito con una controfigura di regime muto e sordo ad ogni alternativa.
gli anni 0 ci presentano quindi un quadro allarmante, dove nessuno si preoccupa di provare ciò che sostiene, dove un evento, un qualsiasi evento, è semplicemente descritto come ciò che è!, seguito da una scarna scelta di posizioni dove trovare rifugio...
Credo che  ogni evento sia spiegabile solo e solamente come conseguenza di qualcosa, il bene e il male sono concetti che hanno a che fare con gli interessi di chi li promuove siano essi gruppi organizzati o singole persone.
se qualcuno, dopo ciò che è accaduto crede ancora che il nucleare sia una alternativa da perseguire, non lo fa perchè cattivo o cieco agli accadimenti del mondo, ma bensì perchè è suo interesse promuovere quella idea, noi come abitanti di questo pianeta subordinati alle loro decisioni non ci vediamo alcuna convenienza, questi sono i nostri argomenti!
non si può affrontare la questione dal punto di vista morale, ma dal punto di vista esclusivamente materiale. così come tentare di fare della retorica umanitaria senza alcun distinguo sulla libia non chiarirà mai il perchè si possa impunemente invadere un paese,
partendo invece dal dato materiale si districano le nebbie attorno al furore dell'interventismo occidentale
in base a questo si sceglie da che parte stare, con onestà e franchezza, anche se questo ci espone,             i distingo che gli altri non vogliono, sono la nostra linfa vitale, 
questo è quello che è necessario, un atto di partigianeria!!! 
scegliere e ammettere, che il nostro bene è il male di qualcun'altro.
questa consapevolezza è l' arma  per distruggere la peggiore delle ideologie, 
quella che ci vuole cioè, privi di qualunque ideologia...